Gnatologia

La Gnatologia è la disciplina odontoiatrica che comprende lo studio della posizione spaziale tra le basi ossee mascellari e mandibolari, della funzione articolare propria dell’Articolazione Temporo-Mandibolare. Affinché tutte le funzioni fisiologiche quali deglutizione, fonazione e masticazione  avvengano correttamente, l’intero assetto muscolo-scheletrico deve lavorare in modo sincrone e finemente regolato: una mancanza di coordinazione conduce non solamente ad una parafunzione patologica dell’organo in questione, ma persino ad un deficit di altri apparati come quello locomotore-posturale, uditivo o nervoso. Le cause di ipofunzione sono variegate e sono attribuibili ad ogni elemento anatomico componente l’organo buccale. Inoltre, il mancato trattamento del motivo all’origine del problema conduce nel tempo all’instaurarsi di ulteriori concause, aventi come conseguenza l’inesorabile cronicizzazione del difetto.

Un corretto rapporto spaziale tra le basi ossee e quindi un ideale contatto tra le due arcate dentali antagoniste, ovvero una corretta occlusione, sono il fine del trattamento ortodontico, da effettuare in età giovanile in modo da avere notevoli possibilità di successo, ma sono anche l’obiettivo che si prefigge una giusta terapia gnatologica; si osserva quindi come la gnatologia e l’ortodonzia corrano parallelamente e si relazionino tra loro.

Si può suddividere l’occlusione in due categorie, l’occlusione statica, ovvero lo schema dei contatti che le arcate antagoniste devono avere durante la fase di chiusura della mandibola, e l’occlusione dinamica, ovvero il quadro dei contatti occlusali che la mandibola definisce durante i suoi movimenti di lateralità e protrusione. La mancanza di elementi dentari, la presenza di discrepanze ossee in senso antero-posteriore e trasversale, l’esistenza di contatti anomali come i contatti occlusali prematuri e le interferenze, conducono all’instaurarsi di una malocclusione, ovvero di una “cattiva occlusione”, la quale nel corso del tempo potrà provocare difetti funzionali a vari livelli.

L’Articolazione Temporo-Mandibolare -ATM- consente l’apertura e la chiusura della bocca. È composta da una parte mandibolare, il condilo, da una mascellare, la superficie articolare superiore o fossa glenoide e da un disco articolare o menisco, tra loro interposto, il quale funge da agente ammortizzante. Durante il movimento articolare di apertura, il condilo in un primo momento compie una rotazione e successivamente effettua una traslazione in senso anteriore accompagnato dal menisco; nella fase di chiusura compie il tragitto opposto. Essendo l’ATM una articolazione bilaterale, chiaramente i due condili, destro e sinistro, devono agire simultaneamente. In particolari situazioni patologiche, il movimento articolare può avvenire in maniera alterata, determinando lo scorretto funzionamento dell’ATM e predisponendo ad una serie di complicanze funzionali e sintomatologiche che molto spesso si riscontrano nei pazienti e sono motivo principale per cui si ricorre al medico specialista. Si osservano infatti blocchi articolari, difficoltà o impossibilità ad aprire o chiudere la bocca, click articolari, rumori che si producono all’apertura e/o chiusura del cavo orale, ai quali si associano molto spesso cefalee, disturbi dell’udito, problemi posturali e muscolari riguardanti l’intero apparato locomotore quali mialgie o ipofunzioni, ciò a conferma dell’importanza e della interdisciplinarità della questione.

Funzioni alterate della muscolatura della mandibola possono inoltre essere causa di disturbi gnatologici, in particolare quando subentra un riflesso incondizionato denominato bruxismo. In questa parafunzione i muscoli elevatori della mandibola si trovano in ipertono e si instaura, soprattutto nelle ore notturne un continuo digrignamento degli elementi dentali, il quale ne provoca inevitabilmente l’usura. La perdita continua di sostanza dentale determina nel corso del tempo una conseguente perdita di dimensione verticale, ovvero si riduce l’altezza del cavo orale: ciò oltre a determinare l’insorgere di una malocclusione, provoca il serramento sempre più massivo della muscolatura con ovvie ripercussioni sull’ATM e sull’intero sistema posturale dell’organismo.

Al momento della visita, il medico rivela clinicamente e attraverso l’ausilio di esami strumentali la situazione articolare e intraorale del paziente, e ne delinea una diagnosi. La terapia gnatologica consisterà allora nel ristabilire i normali rapporti fra condilo mandibolare, menisco e fossa glenoide, attraverso la realizzazione e applicazione di manufatti definiti bite, come la Placca di Gelb, la quale si propone di riposizionare la mandibola nella corretta posizione spaziale rispetto all’osso mascellare, producendo allo stesso tempo un rilassamento muscolare dei muscoli masticatori e di tutti gli altri interessati. Non è infrequente inoltre che dopo terapia gnatologica, si ricorra a terapia ortodontica o implanto-protesica per ristabilire e stabilizzare i risultati ottenuti.